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Netflix, Sky, Amazon & co. E’ iniziata la guerra dello strea... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

E’ un mercato che vale miliardi. Netflix, finora, ha avuto gioco facile, ma la concorrenza sta diventando sempre più agguerrita. Stanno nascendo servizi di TV digitale. Nuovi attori hanno annunciato il loro arrivo. Ed è iniziato il risiko di improbabili alleanze. Cosa accadrà? Chi avrà la meglio? OF ha fatto un punto della situazione. Ecco cosa ci si aspetta dalla TV on demand nei prossimi mesi

Netflix, Sky, Amazon & co. E’ iniziata la guerra dello streaming TV

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Sky è con Netflix. Ma è corteggiata anche da Disney, Comcast e Fox. Disney intanto è proprietaria della 21st Century Fox. Mentre Amazon per ora è sola contro tutti. Il Risiko di alleanze tra i colossi della TV digitale on demand disponibile ovunque, in qualsiasi momento, da qualsiasi dispositivo, è ufficialmente aperto. E si appresta a trasformare definitivamente uno dei mercati ad oggi più redditizi del web. Cosa sta succedendo?

Per capirlo è necessario fare un doveroso passo indietro. Che la vecchia cara TV non esista più già da qualche anno è cosa nota. Netflix, leader assoluto dello streaming mondiale con 117,6 milioni di utenti e 11,69 miliardi di fatturato nel 2017, è stata la prima a ridefinire i contorni di una rivoluzione ancora in atto. Il suo servizio, ufficialmente in rete dal 2008, ha contribuito a creare un nuovo concetto di TV digitale che ha reso sempre più labili i confini tra online e offline, consentendo al cliente stesso, iper connesso e iper tecnologico, di essere padrone dei suoi consumi definendo le modalità e i tempi di fruizione. Poi sono seguiti tutti gli altri colossi dei contenuti digitali. Apple, Google, Amazon hanno avuto gioco facile sfruttando l’ampia base clienti già in anagrafica, trovando terreno fertile negli Stati Uniti prima di espandersi anche nel resto d’Europa. In Italia, invece, il mondo dello streaming veicolato dal web ha attratto i nomi noti della TV a pagamento, da Mediaset a Sky, fino ad arrivare alla società di telecomunicazioni TIM che nel 2016 ha lanciato la sua offerta con decoder TIM Vision.

Nuovi attori


Una guerra ad ampio raggio che ha coinvolto un numero sempre crescente di attori e che è ben lungi dall’essersi esaurita. I protagonisti del mercato del video entertainment, in perenne e continuo mutamento, infatti, tentano ora di ridefinire i loro ruoli in un continuo gioco a incastro di proclami, annunci e coalizioni. Mentre nuove, inaspettate alleanze, potrebbero rimescolare nuovamente le carte in tavola.

Uno degli annunci più sorprendenti degli ultimi mesi risale allo scorso dicembre quando The Walt Disney Company ha ufficializzato l’acquisto (per 52,4 miliardi di dollari) della 21st Century Fox, smembrando l’impero multimilionario costruito da Rupert Murdoch negli ultimi 30 anni. Il nuovo maxi-polo della Tv multimediale prevede infatti il passaggio a Disney di 20th Century Fox (con tutti i film), di tutte le attività via cavo (come FX Networks e National Geographic Partners) e di quelle internazionali, tra cui il 39% di Sky. L’accordo dovrebbe chiudersi nel corso dell’anno, consentendo dunque a Disney di rafforzare la sua presenza nel mercato dello streaming, grazie al controllo di maggioranza di Hulu, attualmente disponibile però sono negli USA e in Giappone.

Non solo. Negli Stati Uniti, per l’autunno del 2019 si attende anche la nascita del già annunciato servizio di streaming firmato Disney, che dovrebbe rappresentare un’alternativa concreta (almeno nelle intenzioni) ai già ben più rodati canali rivali di Netflix e Amazon Prime. La nuova TV digitale, infatti, ha lasciato trapelare la società di Topolino, oltre a contenuti remake di film appartenenti all’universo Disney e programmi in live action, manderà in onda anche produzioni originali, sul modello che tanto ha reso celebre nel mondo Netflix. Inizialmente verrà diffuso solo negli Stati Uniti, ma sembra già essere in programma lo sbarco successivo in tutto il resto del mondo.

Netflix e Sky


E mentre si attendono notizie certe sul destino della proprietà di Sky (c’è chi pensa che Fox arriverà ad acquisirne il 100% prima del passaggio a Disney), la TV a pagamento tenta di consolidare il suo business on demand in Europa stringendo accordi con la rivale Netflix. La partnership siglata a inizio marzo tra i due colossi del video entertainment porterà alla nascita di un pacchetto di contenuti televisivi ad hoc che includeranno non solo i contenuti della Pay TV di Murdoch ma anche alcune produzioni del servizio di video streaming. Per fruire del pacchetto di canali congiunto, disponibile dal prossimo anno nel Regno Unito e in Irlanda (e solo in un secondo momento in Italia, Germania e Austria) si utilizzerà la piattaforma Sky Q.

Grandi novità sono in arrivo anche da Amazon che, per il momento, sembra intenzionata a voler procedere da sola. Il suo servizio Amazon Prime Video, disponibile a costo zero per tutti gli utenti con abbonamento Prime, infatti, sta facendo notevoli passi in avanti nella sua offerta, con importanti investimenti nella produzione di contenuti originali e nel lancio di nuove serie TV.

In Italia


Un po’ diverso, invece, il caso dello streaming nazionale e made in Italy. Le ultime indiscrezioni, infatti, riguardano per lo più il gigante delle telecomunicazioni, TIM, che nel suo piano strategico ha annunciato significativi investimenti nell’ambito della TV on demand, che potrebbero guardare anche al mondo del calcio. Per il momento non ci sono notizie certe, ma l’ad della società, Amos Genish, ha dichiarato “se avremo la possibilità potremmo anche aggiungere il calcio alla nostra offerta”. Arricchendo dunque l’offerta sportiva che ha permesso di vedere tramite TIM Vision tutte le gare delle ultime Olimpiadi di Pyeongchang.

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